Taverne, locande e caffè




Se ci trovassimo improvvisamente nel 1700, dove ci dovremmo recare per mangiare qualcosa ?
All'epoca, in Europa, si poteva mangiare in botteghe di generi alimentari, soprattutto in spacci di bevande alcoliche, che oltre al vino, la birra e l'acquavite, preparavano piatti semplici da degustare.
Certo, immagino che di quei tempi l'igiene non era il massimo, sicuramente c'erano tante cose più genuine di oggi, ma torniamo a noi.
I cibi serviti in mezzo a quella convivialità rumorosa e litigiosa, erano in stile "plebeo" senza elaborazione particolare.
Se all'epoca fossimo voluti andare in un luogo un attiminio più fine per fare due chiacchiere e per bere qualcosa ? Ecco allora i caffè.
Qui arrivano gli italiani, anche se a Parigi. Infatti nel 1674, il napoletano Francesco Capelli, detto Procopio, apre il primo caffè di Parigi, in Rue De Tournon.
Pian piano quella del caffè diventa una realtà presente un po' dappertutto, ed era un lusso poter sorseggiare cioccolata, una cosa così esotica e rivoluzionaria, accompagnata da dolcetti vari.
In quegli anni, era più facile, che si ordinasse a domicilio un pasto, un po' come succede spesso oggi. Si potrebbe pensare, che il take away  sia cosa moderna. e invece no ! 
Un trattore (da li il termine trattorie), viveva più del "prendi e porta via", che di pranzi e cene, effettuate nel suo locale.
C'è nel 1700 però, una città che crea un'eccezione in tutto il continente. Londra.
Londra presenta già all'epoca, molte taverns, anche ben tenute e a volte lussuose, dove la gente si può accomodare e mangiare.
La parola RISTORANTE, però, arriva con un certo Boulanger nel 1765, quando apre nei pressi del Louvre, a Parigi, una bottega. Qui vende dei "ristoranti" o "brodi ristoranti", cioè dei consommé a base di carne, adatti a ristorare le forze indebolite. Questo termine, "risotrante", era già stato usato nel medioevo, per indicare i brodi a base di carne.
Sulla facciata della sua bottega, Boulanger fa scrivere questa massima : "Venite ad me omnes qui stomacho laboratis et ego vos restaurabo."
Le pietanze disponibili sono elencate su un foglio incorniciato e, alla fine del pasto, viene presentata al cliente la "carta di pagamento", ossia il conto.
Da qui in poi, molte taverne, iniziarono ad usare il termine ristorante per appellare il proprio locale, perfezionandosi nella cucina (stili più curati), ed un servizio più simile a quello che riscontriamo attualmente, quando andiamo a mangiare fuori.
Fabio

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